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It was the day before temperatures in Karlovy...
It is said that in the 14th century...
Frenchman Émile Blondel-Hermant and Germany’s Merle...
Sempre secondo il professor Nigg, la scelta di una scarpa che garantisca uno stile di corsa ottimale è l’aspetto più importante per ridurre le sollecitazioni a tendini, muscoli e articolazioni.
Quali fattori vanno sempre considerati nella scelta di una calzatura da running?
Principalmente devi tenere conto del tuo peso, della biomeccanica della corsa e dell’appoggio, dell’andatura a cui corri e dei precedenti infortuni.
Se utilizzi un solo paio di scarpe, scegli un modello adatto a svolgere la maggioranza dei tuoi allenamenti.
Se la differenza fra l’andatura degli allenamenti e quella di gara è minima, è inutile comprare una scarpa da gara (per intenderci quelle più leggere della categoria “Ritmi Veloci/Gara”) perché potrebbe provocarti un infortunio.
Solo se corri almeno a 3’30” o 3’40” al km puoi acquistare un modello di questa categoria.
Se sono un pronatore devo per forza adottare un plantare?
Assolutamente no. Le aziende forniscono un gran numero di modelli per il controllo della pronazione.
Gli studi suggeriscono che il plantare non dà più vantaggi rispetto all’utilizzo di una scarpa delle categorie “Stabili” e “Massimo Controllo”.
Inoltre, plantare più scarpa spesso “stravolgono” la meccanica dell’appoggio, in particolare in chi ha una corsa ad alto impatto, e lo scarso comfort durante la corsa determinato dalla combinazione scarpa-plantare è più deleterio della mancanza di controllo dell’appoggio.
Secondo Benno Nigg «il concetto di dover sempre allineare lo scheletro con scarpe e plantari dovrebbe essere riconsiderato».
Prima va scelta sempre la scarpa giusta!
I modelli “minimalisti” possono aiutarmi a prevenire gli infortuni?
A oggi non c’è alcuna evidenza scientifica che la scarpa minimalista possa ridurre gli infortuni.
La stragrande maggioranza dei runners inizia a correre dopo i 30 anni e ha un deficit di qualità atletiche e motorie talmente grande che non può avere alcun vantaggio dall’uso di queste scarpe.
Un ragazzino 30 anni fa praticava ogni tipo di sport, anche per 4 o 5 ore al giorno e sapeva correre; oggi fa sport 3 volte a settimana per un’ora e passa il resto del tempo davanti allo smartphone... Figuriamoci un quarantenne frutto di una società di sedentari impazienti di correre una maratona! (continua)
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